Un bellissimo anello di 14.2 km e 350 metri di dislivello positivo attraverso 5 suggestive grotte del Geoparco del Carso. In realtà però le cavità di rilievo nei pressi della traccia sono ben 29!

Un anello veloce e tecnicamente facile, adatto sia a chi cammina che chi corre.

Il percorso si sviluppa lungo la sezione che attraversa le vigne della Vitovska e del Terrano della S1 Urban Ecomarathon 42 km, toccando anche varie sezioni dell’Alpe Adria Trail, del Sentiero Gemina e del Parco “Lupinc Škaljunk”, dove oltre ad avere una bellissima vista sul golfo si possono vedere deli resti della grande guerra e di antichi insediamenti agricoli del Carso.

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Si parcheggia al parcheggio della Stazione di Aurisina, nei pressi del nuovo cavalcavia. Da qui si percorre il cavalcavia e dopo pochi metri si svolta subito a destra seguendo il cartello che indica appunto il parco tematico Parco “Lupinc Škaljunk”. Questo sito è stato ripristinato ed è mantenuto grazie all’impegno dell’azienda agricola Lupinc. Si imbocca il marcavia CAI 35, che dopo poche centinaia di metri a destra da accesso alla Caverna Caterina, dall’altro lato subito il bivio verso il parco “Lupinc Škaljunk”. La Corsa della Bora da 42 km procede dritta, saltando il passaggio dal Parco tematico Lupinc, restando sulla carrareccia più scorrevole e costeggiandolo. Per chi venisse a provare la gara, o tornasse sul Carso, è d’obbligo una visita.

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Si esce dal parco “Lupinc Škaljunk” percorrendo prima una discesetta ripida con corrimano e gardini in legno che porta sul fondo della dolina dalla quale si può vedere la Grotta Lesa, e procedendo in quella direzione si letteralmente attraversa la grotta, che è in realtà un arco naturale di calcare carscico, sbucando poi dall’altro lato e congiungendosi nuovamente con il percorso della Corsa della Bora 42 km, e costeggiando i vigneti del Terrano Lupinc.

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Il percorso prosegue, di buon passo o di corsa, lungo i vigneti e la terra rossa del Carso Triestino. Dopo circa 1500 metri si giunge alla famosa Grotta Azzurra, dove in periodo estivo ha perfettamente senso fare una sosta per godersi la frescura della dolina. Costeggiando la grotta si imbocca un sentierino secondario che riporta al sentiero principale per proseguire il giro

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Si prosegue poi svolta a sinistra in direzione delle colline, toccando il marcavia CAI 10 e giungendo all’abitato di Samatorza, dove si prende il sentiero in direzione del Monte San Leonardo. Questo giro non prevede di toccare la cima del monte, ma è possibile fare una breve deviazione e gustarsi la vista dalla cimetta di 399 metri.

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Poco prima della sommità del monte, una secca svolta a sinistra, con il marcavia ARANCIO E BIANCO del sentiero Skabar, conduce ad un ripido sentierino che porta sull’altro versante del colle. La discesa è breve, non esposta ma molto scivolosa se il terreno è umido. L’unico tratto del giro, meno di 100 metri, in cui è necessario prestare un po di attenzione. Al termine della discesa il sentiero diventa strada forestale e si vede subito l’ingresso della Grotta di Ternovizza.

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Il giro prosegue sul marcavia CAI 3 e sulle strade forestali appena riprisinate che portano all’abitato di San Pelagio e si imbocca quindi il sentiero CAI 32 verso la Grotta Lindner e con una traccia meno evidente ma ben percorribile ci si avvicina alla strada forestale che costeggia l‘autostrada. Poco dopo di giunge in località Aurisina Stazione.

 

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